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Dennis Nilsen

Dennis Nilsen

Nascita: 23 novembre 1945
Morte: vivente
Nazionalità:
Inghilterra
Numero vittime: 14
Periodo attività: 1978-1983
Soprannome:

     Dennis Nilsen è nato in Scozia, a Fraserburg il 23 novembre 1945 da Betty ed Olav Nilsen. Del focolare domestico ricorderà bene poco in quanto a causa dell'alcoolismo di Olav, il matrimonio arriva al capolinea quando Nilsen ha solo 4 anni. Betty e Dennis così si trasferirono a casa dei nonni materni. Qui visse la sua infanzia, affezionandosi morbosamente al nonno, Andrew White, che però morì presto, quando Dennis ha soltanto sei anni. Ed è proprio la morte di suo nonno a lasciare il primo grande vuoto nella vita del bimbo Dennis. Ma al dolore della morte dell'unica persona per la quale aveva provato affetto si aggiunge un altro grosso trauma. Sua madre, senza prepararlo, decide di portare Dennis a vedere il cadavere del nonno. Anni dopo lui stesso definirà quel momento come la sua "morte emozionale".
     Due anni dopo sua madre, Betty, si risposò e dal nuovo matrimonio ebbe altri quattro figli. Il distacco dalla realtà di Dennis iniziava ad essere pesante. Diventava un bambino sempre più chiuso dopo la morte del nonno ed in quella famiglia che non sentiva sua. All'età di otto anni successe un altro fatto sconcertante, anche se è venuto alla luce solo dalle sue confessioni e non è verificata la realtà dei fatti. Mentre era al mare rischiò di affogare, ma per fortuna l'intervento di un ragazzo più grande che stava giocando in spiaggia, gli evitò la morte. Il suo salvatore però dovette essere eccitato dal I genitori di Deniscorpo disteso e quasi inerme del piccolo Dennis, tanto che si spogliò masturbandosi su di lui. Nonostante le esperienze negative e traumatiche si susseguano nella sua infanzia, nessun segnale poteva far pensare ad un futuro serial killer, infatti Dennis non mostrava aggressività, non era crudele verso gli animali o gli altri bambini e non era affascinato al fuoco. Insomma non presentava nessuna caratteristica che è solita comparire nell'infanzia dei serial killer. L'unica caratteristica del suo carattere era il completo isolamento, tanto che arrivato all'adolescenza, pur nutrendo attrazione verso gli altri ragazzi, non aveva mai avuto alcun tipo di esperienza sessuale. Soltanto una notte, dormendo di fianco a suo fratello, aveva cominciato a sbirciare sotto il pigiama, masturbandosi. Dennis ricorda l'eccitazione del fratello che tuttavia continuò a fingere di dormire e mai nessuno fece parola all'altro dell'accaduto.
     Nel 1961 si arruola nell'esercito dove ebbe la mansione di cuoco. In questo periodo impara il metodo per tagliare la carne senza sforzi, e questo gli servirà nel futuro. Durante il periodo di arruolamento si innamora di un suo commilitone, da tutti conosciuto come "Terry Finch", e se ne innamora, ma ben presto lascia stare poichè non corrisposto. Nel 1972 si congeda e partecipa a dei corsi per diventare agente di polizia. Il motivo di questa scelta era ben preciso. Dennis era affascinato dai corpi senza vita, dai cadaveri, e cercava sempre di partecipare alle autopsie. Ma dopo un anno si rese conto che anche questo lavoro non faceva per lui e così diventa addetto alle selezioni del personale per una società, lavoro che mantiene fino al suo arresto.
     Nel 1965 si trasferisce nella sua dimora definitiva, in Melrose Avenue al 195, insieme ad un suo amico, David Gallichan, che poi dichiarerà che la loro convivenza non aveva nulla di omosessuale. Dopo due anni però le loro strade si separarono, a causa, sembra, della paura di Dennis di rimanere un giorno da solo. Era terrorizzato dalla solitudine, tempo dopo scriverà "La solitudine è un lungo insopportabile dolore".
     E' il 1978 quando comincia ad uccidere. Dennis Nilsen, 33anni, incontrò il ragazzo in un pub nel 1978 e lo invitò a casa, in Melrose Avenue al 195 a Londra. Avevano continuato a bere per poi finire quasi strisciando a letto a dormire. Nilsen si svegliò all'alba e realizzò che il suo amico stava per andarsene. Guardò prima il suo giovane amico, poi il cumulo di abiti che avevano ammassato ai piedi del letto. Scelse la cravatta, si alzò e la strinse intorno al collo della vittima, salendogli a cavalcioni e tirando più forte che poteva. Il ragazzo si svegliò di soprassalto spaventato e cominciò a lottare. Nella colluttazione finirono sul pavimento ma Nilsen non lasciò la presa finchè il corpo dell'altro non divenne inerme. Realizzando che però non era ancora morto, Nilsen corse in cucina, riempì un secchio d'acqua e tornò in camera. In questo modo riuscì a finire il ragazzo. subito dopo si sedette con le mani ancora gocciolanti, poi si fece un caffè e fumando diverse sigarette pensava al da farsi. Finalmente si alzò dalla sedia, tolse la cravatta dal collo del cadavere e rimase a guardarlo per un pò. infine coprì la finestra con una tovaglia, si mise in spalla il corpo senza vita e lo portò in bagno, adagiandolo nella vasca per lavarlo, poi asciugarlo ed infine lo portò a letto.. Aveva appena trascorso il natale in solitudine e con il suo nuovo amico avrebbe avuto compagnia per la notte di capodanno. Successivamente nascose il cadavere sotto le assi del pavimento dove vi rimase per sette mesi e mezzo, quando Dennis decise di bruciarne i resti. Quel ragazzo non venne mai identificato.      Nel 1979, circa un anno dopo quell'omicidio, Dennis invitò a casa un ragazzo di origini cinesi, Andrew Ho, per provare insieme alcuni giochi erotici a sfondo omosessuale. Andrew scappò quando Dennis gli strinse una cravatta al collo confidandogli che stavano facendo un gioco molto pericoloso. Andrew denunciò l'accaduto alla polizia che, però, decise che non era il caso di approfondire. Nel 1981, Nilsen uccise dodici persone nel suo appartamento, le uniche che furono identificate furono: Kenneth Ockendon, Martyn Duffrey, Billy Sutherland e Malcom Barlow. Si trattava per lo più di giovani disoccupati o scappati di casa per i quali prostituirsi diventava una piccola fonte di guadagno. Il 3 dicembre del 1979 Dennis incontrò in un pub un turista canadese, Kenneth Ockedon. Era l'ora di pranzo e i due passarono diveLa casa di Melrose Avenuerse ore insieme a bere, poi fecero un giro per Londra prima di finire a casa sua. Dennis stava bene con quel ragazzo e l'idea che lui il giorno dopo dovesse tornarsene in Canada lo deprimeva, così prese le cuffie dello stereo e lo strangolò con il filo. Poi si sedette davanti al cadavere ascoltando qualche brano prima di spogliarlo e portarlo in vasca per lavarlo. Subito dopo lo mise a letto e si addormentò al suo fianco accarezzandolo di frequente. La mattina dopo lo ripose nell'armadio e andò al lavoro. Quando tornò, riprese il cadavere lo mise a sedere su una sedia e gli scattò diverse foto. Il giorno dopo anche il corpo di Kenneth finì sotto gli assi del pavimento anche se Dennis lo tirava spesso fuori per parlagli, come se potesse ascoltare, e lo metteva seduto sul divano "per guardare insieme la tv".
     Passano solo 5 mesi e il 13 maggio del 1980 tocca a Martyn Duffey di soli 16 anni. Approfittando della sua condizione di vagabondo, Dennis lo convinse ad andare a casa sua dove, dopo aver bevuto due birre, lo strangolò. Il rituale era sempre lo stesso dopo la morte. Lavò il cadavere nella vasca ricordandogli che "era il corpo più giovane che avesse mai visto nudo" e dopo lo mise a letto con sè. Dormì con lui dopo averlo baciato e dopo essersi masturbato sul suo stomaco. Ci vollero ben due settimane prima che il corpo della giovane vittima finisse sotto gli assi con gli altri. La scia di sangue era ormai inarrestabile. Il successivo fu Billy Sutherland, 27 anni. Era un ragazzo che dormiva con uomini per soldi. LA notte passata con Dennis fu l'ultima della sua vita. Anche lui come gli altri finì strangolato e sotto gli assi di casa. E ancora, Malcom Barlow, 24 anni, un ragazzo con problemi di ritardo mentale. Dennis lo trovò a terra davanti a casa sua in preda ad una crisi epilettica. Lo portò in casa e chiamò l'ambulanza. Qualche giorno dopo Dennis lo trovò seduto sulle scale di casa sua. Era andato per ringraziarlo e Dennis lo invitò in casa. Dopo qualche birra bevuta insieme Malcom si addormentò pesantemente. La sua presenza era considerata fastidiosa in quel momento, così anche lui venne strangolato. Ormai i cadaveri erano diversi e l'odore di putrefazione permeava l'aria. Era necessario spruzzare di massicce di spray insetticida per allontanare le mosche ed anche i vicini si lamentarono un paio di volte dell'odore nauseante che proveniva dalla sua casa. Dennis si giustificò dicendo che era colpa della casa che era ormai marcescente. Questo però gli fece decidere di tirar fuori i cadaveri, tagliarli a pezzi sul lavandino della cucina e bollendoli in pentola per distaccare la carne dalle ossa. Poi disseminava i diversi resti in una buca in giardino o carbonizzandoli con grossi falò in giardino, che tutti i bambini del vicinato accorrevano a guardare affascinati. Quando sarà arrestato, la polizia troverà circa un migliaio di ossa nel suo giardino.
     Successivamente Dennis cambia casa e va a vivere in una mansarda. Qui non aveva più il giardino. Sperava di metter così fine a quella catena di omicidi a cui non sapeva opporsi. Ma l'assenza di un giardino non solo non fermò l'assassino dall'uccidere altri innocenti, ma fu anche la causa del suo arresto. Il primo a farne le spese, in questa seconda fase omicidiaria, è John Howlett, un ragazzo che aveva conosciuto qualche giorno prima in un pub. Portò a casa anche lui, e dopo aver bevuto insieme finiscono a letto. Dennis ad un certo punto prova a dirgli di andarsene ma John, inconsapevole di autocondannarsi a morte, preferisce rimanere. E finisce strangolato come gli altri. Questa volta però non c'era molto tempo per pensare sul da farsi. Stava per arrivare un amico a trovarlo e doveva sbarazzarsi del cadavere. Decise così di farlo a pezzi e buttarlo nel gabinetto, non prima però di averlo sezionato e bollito per separare le ossa, che buttò nei normali rifiuti. Dopo John Howlett fu invece la volta di Archibald Graham Allan. Dennis gli aveva preparato una omelette e si era assentato un attimo. Al suo ritorno lo trovò immobile con il boccone in bocca. Decise allora di non strangolarlo perchè probabilmente era morto da solo strozzandosi. Il cadavere finì in vasca dove ce lo lasciò per 3 giorni. Il 23 gennaio del 1983 Dennis fece la sua ultima vittima, Steven Sinclair, di 20 anni. Era un piccolo tossicodipendente che si aggirava sempre nella zona di Leicester Square. Anche lui accettò l'invito fatale nell'appartamento di dennis dove, dopo aver bevuto anche lui, finì addormentato. Dennis dopo averlo contemplato per un pò, decise che avrebbe messo lui fine a quella vita fatta di Nilsen viene portato in tribunalesofferenze e stenti, e lo strangolò. Subito dopo mise uno specchio di fronte al letto e si stese a letto con il cadavere nudo di Steven, "così poteva vedere due uomini nudi insieme". Anche lui finì nel water come tutte le vittime che avevano trovato la morte in quella nuova casa. E questo fu il suo grave errore.
     Di lì a non molto i vicini si lamentavano del terribile odore che proveniva dagli scarichi e del fatto che questi erano praticamente sempre intasati. Venne chiamato un primo idraulico che però non era in grado con i suoi strumenti di risolvere il problema. Venne così chiamata una ditta specializzata in spurghi ed uno degli operai, calandosi nel tombino dove convogliavano gli scarichi della casa si accorse subito dall'odore che c'era qualcosa di putrefatto. Infatti poco dopo trovò decine di pezzi di carne. L'operaio riferì ai responsabili l'accaduto ma questi decisero di approfondire il giorno successivo, con una analisi più precisa. Dennis nel frattempo osservava le scena e capì che probabilmente l'ingorgo era causato proprio dalla sua macabra abitudine di buttare resti umani nel water, così decise di calarsi anche lui nel tombino e rimuovere i pezzi di carne, sostituendoli con carne di pollo. Ma i vicini avevano notato tutti i movimenti e il giorno dopo riferirono alla polizia. Era il 9 febbraio del 1983 e lasciando il lavoro Dennis disse ad un suo collega, che al momento non capì che "se il giorno dopo non lo avesse visto, o era malato, o morto o in prigione". La terza ipotesi fu quella che puntualmente si verificò. Al rientro a casa trovò la polizia ad aspettarlo. Dopo un flebile tentativo di difesa chiese di essere portato in centrale, dove cominciò una lunghissima deposizione che lo collegò anche alle altre sparizioni degli anni precedenti. Fu lui stesso ad indicare dove trovare i resti degli altri cadaveri. La storia di Dennis Nilsen finisce così nel carcere di brixton dove sconta una condanna all'ergastolo.

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