29 giugno 2007
GENOVA (ITALIA) - 120.000 EURO PER RISARCIRE DONATO BILANCIA
Per i diciassette omicidi compiuti tra il 1997 e il 1998 è stato condannato a 13 ergastoli. Ma or a il serial killer Donato Bilancia riceverà un risarcimento di 120mila euro per un incidente stradale che nel 1991 gli procurò un'invalidità del 18%. Soldi che comunque, proprio a causa della condanna all'ergastolo, Bilancia difficilmente riuscirà a incassare. Il risarcimento è stato deciso da un giudice onorario del Tribunale di Genova, che ha così chiuso una causa per un incidente stradale iniziata nel 1991: Bilancia era seduto sul sedile del passeggero al momento dello schianto, e riportò l'invalidità che ora, secondo il giudice, ha diritto a vedere risarcita. Per il momento, però, il serial killer non dovrebbe ricevere nemmeno un euro. Se invece, attraverso un apposito iter giudiziario, Bilancia riuscisse ad ottenere la somma, questa potrebbe essere utilizzata per pagare l'indennità ai parenti delle sue vittime.
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28 giugno 2007
TORONTO (CANADA) - PROCESSO PICKTON. DEPONE LA TESTIMONE CHIAVE.
È cominciata ieri, presso la Corte di New Westminster (British Columbia), la deposizione di quella che potrebbe divenire la teste chiave nel processo a Robert Pickton, l'uomo ritenuto responsabile di almeno 24 omicidi perpetrati nel corso degli anni Novanta.
Lynn Ellingsen, secondo gli inquirenti, avrebbe assistito all'omicidio e all'occultamento del cadavere di una delle donne massacrate dall'allevatore di maiali di Port Coquitlam. Nessun riferimento al caso è emerso durante la seduta di ieri: la Ellingsen ha parlato della propria vita e della lotta che sta conducendo contro la dipendenza dalle sostanze stupefacenti. È su di lei che la pubblica accusa punta per completare il quadro accusatorio nei confronti di Pickton. Su di lui, peraltro, pendono già pesanti indizi di colpevolezza. A partire dai resti umani rinvenuti dalla polizia nel frigo di casa, ritrovamento confermato dallo stesso Pickton, che però ha sempre negato di aver ucciso.
Gli investigatori della polizia credono che sia lui il più efferato serial killer della storia del Canada. Nel processo in corso gli vengono addebitati 24 omicidi, ma lui potrebbe averne compiuti almeno cinquanta. |
27 giugno 2007
ORIENT (OHIO - U.S.A.) - LO STRANGOLATORE DI CINCINNATI TROVATO MORTO IN CARCERE
L'uomo soprannominato "lo strangolatore di Cincinnati" per essere implicato in sette omicidi commessi nella metà degli anni '60, è morto in prigione, quattro mesi dopo essersi visto negato il permesso di libertà vigilata per la decima volta. Arrestato per l'omicidio di Barbara Bowman e sospettato di altri sei delitti, Posteal Laskey Jr. sarebbe morto di cause naturali un mese fa, all'interno del Carcere Pickaway di Orient, in Ohio. Laskey Jr. avrebbe compiuto 70 anni lo scorso 18 giugno. La notizia della sua morte è stata resa pubblica solo pochi giorni fa durante una dichiarazione di Joe Deters, procuratore della Contea di Hamilton, nel quale ha aggiunto che il detenuto negli anni 60 aveva terrorizzato tutta l'area di Cincinnati, soprattutto le donne anziane. Nel 1967 era stato condannato a morte, ma 5 anni più tardi, quando la Suprema Corte aveva dichiarato incostituzionale la pena di morte, Laskey divenne uno dei 600 detenuti della nazione a cui la pena di morte fu commutata in ergastolo. Bowman era la vittima più giovane delle sette collegate allo strangolatore, che deve questo soprannome al fatto che uccideva le sue vittima soffocandole con calze di nylon o cinture di accappatoi. Come quel 14 agosto del 1966 quando la 31enne Barbara Bowman venne aggredita dall'autista del taxi che aveva preso, e che poi fu ritrovato abbandonato vicino al cadavere, con all'interno la fune che aveva ucciso la ragazza. Laskey si è sempre professato innocente di tutti i delitti, e due testimoni avevano dichiarato con certezza che all'epoca del delitto della Bowman, era in casa sua. Da quando però è stato arrestato, nessun altro omicidio attribuibile allo strangolatore è avvenuto nell'area. |
8 giugno 2007
MOSCA (RUSSIA) - ARRESTATI DUE SKINHEAD. INSIEME HANNO UCCISO 37 ARMENI
Artur Ryno, un giovane 18enne skinhead russo reo confesso di 37 omicidi, è stato arrestato lo scorso aprile insieme al suo amico Pavel Skachevski, anche lui 18enne. L'arresto è avvenuto per l'omicidio di un cittadino armeno. Successivamente lo stesso teen-ager avrebbe ammesso di aver brutalmente assassinato, insieme al suo amico, decine di persone. Quando Artur Ryno ha fatto questa confessione, la polizia non ha creduto alle sue parole, pensando si trattasse di uno dei tanti casi di mitomania. Successivamente le indagini hanno però confermato quanto dichiarato dal giovane, ed ora si teme uno scandalo internazionale in quanto la motivazione degli assurdi delitti sarebbe di matrice politica e razzista. I due ragazzi si dichiarano di estrema destra e stavano cercando di attuare un folle piano di pulizia etnica nei confronti degli armeni, verso i quali nutrono un odio profondo. I due sono stati arrestati il 17 aprile scorso subito dopo l'omicidio di Karen Abramian, di origini armene. Un testimone però avrebbe visto tutto e chiamato subito la polizia, comunicando anche il numero del tram su cui erano saliti i due, che sono stati fermati immediatamente con ancora addosso i loro vestiti sporchi di sangue. Durante il primo interrogatorio i ragazzi avevano negato tutto ma l'acquisizione dei nastri registrati da una telecamera di sorveglianza ha mostrato i loro volti ben visibili durante l'efferato delitto. Solo allora Ryno ha parlato e raccontato tutto. Secondo le sue dichiarazioni, si appostavano nei pressi del dormitorio ed attendevano per individuare potenziali vittime. In diverse occasioni ci sarebbero stati anche diversi testimoni, che però non avrebbero fatto nulla per fermarli.
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