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Il numero oscuro e i casi irrisolti di omicidi seriali

     

     Il "numero oscuro" rappresenta quella quota di casi che, in ogni tipo di reato, non vengono registrati dalle agenzie di controllo e, quindi, non finiscono nelle statistiche ufficiali, perché non sono stati denunciati dalla vittima, non vengono scoperti oppure c'è un indiziato che non viene condannato. In alcuni tipi di reato, il "numero oscuro" è più basso che in altri. L'omicidio, ad esempio, è un reato che provoca un forte impatto sociale e sollecita un'investigazione particolarmente approfondita: per questo motivo è uno dei reati con il "numero oscuro" più basso. Nell'omicidio seriale, probabilmente, quest'ultimo è ancora più basso, perché, in questo caso, l'assassino, invece di compiere un gesto isolato, esegue diverse azioni in un intervallo di tempo più o meno lungo e, anche se pianifica con cura ogni azione, è più facile che, a lungo andare, possa commettere un errore che lo faccia scoprire.

     Fra le numerose persone che scompaiono ogni anno, sicuramente alcune sono vittime di assassini seriali che ancora non sono stati identificati. Del resto, con l'accresciuta mobilità che si è avuta in questo secolo, gli assassini hanno imparato a spostarsi da un luogo ad un altro per compiere i propri crimini; così due omicidi commessi a distanza di centinaia di chilometri possono essere opera di un'unica persona, senza che la polizia riesca a collegarli ed a trovare il colpevole. Il problema è amplificato al massimo negli Stati Uniti, dove il territorio è così vasto che è quasi impossibile che la polizia pensi a collegare omicidi avvenuti in vari Stati.

     In diversi casi, le agenzie di controllo sono riuscite a identificare una serie omicidiaria, senza però identificare il colpevole. Anche qui, bisogna procedere con attenzione perché esiste il problema dei " copycat serial murder " ("omicidi seriali per imitazione"): un soggetto, che dimostra di avere una personalità instabile ed un'identità non ben definita, seguendo un caso di omicidio seriale attraverso i resoconti dei mass media, può identificarsi a tal punto con l'ignoto assassino da decidere di ripeterne le gesta; quindi, in quella che apparentemente sembra essere un'unica serie, ci sono, in realtà, due assassini che agiscono indipendentemente e separatamente.

     Le serie interrotte bruscamente vanno a accrescere i ranghi del "numero oscuro", perché spesso la polizia non riesce a collegare gli omicidi tra loro. Quando un assassino seriale cessa improvvisamente la serie omicidiaria, si possono formulare quattro ipotesi:

  1. l'assassino seriale è morto (spesso suicida);
  2. il serial killer viene arrestato per un altro crimine che non ha niente a che vedere con la serie omicidiaria (che quindi s'interrompe) ed è costretto a scontare una lunga pena detentiva;
  3. l'assassino seriale cambia zona di operazione a causa di un trasferimento lavorativo, di motivi personali oppure perché si sente braccato e decide di uccidere in un'altra città; in questo caso può modificare il proprio modus operandi , facendo in modo che le due serie di omicidi non vengano collegate;
  4. la compulsione che spinge l'assassino seriale ad uccidere può interrompersi perché avviene un cambiamento nella sua vita ed il soggetto rivive gli omicidi solo nella sua immaginazione o investe l'energia aggressiva in altre attività per lui estremamente gratificanti (quest'ultima ipotesi è estremamente rara).

     Per alcuni paesi del mondo è impossibile avere un quadro completo del fenomeno dell'omicidio seriale, perché, oltre al problema del "numero oscuro", si aggiunge quello della scarsità di informazioni riportate dai mass media. Per quanto riguarda gli Stati Uniti e i paesi dell'Europa occidentale, le fonti di informazione sono piuttosto ampie. Il discorso è più complicato per gli Stati dell'Europa orientale e, soprattutto, per i paesi dell'ex Unione Sovietica. Solo negli ultimi anni, con il crollo dei regimi comunisti, si è cominciato ad avere notizie attendibili sulla situazione della criminalità in quei paesi.

     Una quantità particolarmente rilevante di omicidi seriali che vanno a ricadere nel "numero oscuro" è data dagli assassini seriali che agiscono in ospedali o case di cura. Ci sono vari casi di omicidio seriale avvenuti in questi luoghi in cui non si è riusciti a trovare il responsabile. A volte, pur avendo forti sospetti su una o più persone, è molto difficile provarne l'effettiva colpevolezza perché non esistono prove concrete o testimoni oculari degli omicidi. Se l'imputato non confessa e gli indizi raccolti non sono sufficienti, il processo terminerà inevitabilmente con l'assoluzione. In alcuni casi, quando gli omicidi seriali sono commessi da minorenni, i mezzi d'informazione, spontaneamente o su invito dell'autorità giudiziaria, possono decidere di omettere il nome per proteggere l'autore del reato o la sua famiglia, per cui, anche questi casi, sono difficili da inserire in una statistica ufficiale.

     Nonostante gli indubbi progressi registrati nel campo dell'investigazione nei casi di omicidio seriale, ancora oggi la maggior parte dei serial killer vengono scoperti per puro caso, grazie a controlli casuali oppure perché vengono fermati in relazione ad altri reati che nulla hanno a che vedere con la catena degli omicidi. In ogni parte del mondo, esistono assassini seriali che sono riusciti a sfuggire alla cattura, grazie al livello elevato dell'organizzazione degli omicidi e, in alcuni casi, a limiti delle forze dell'ordine nell'affrontare il caso dal punto di vista più appropriato. Questo perché molti inquirenti sono, spesso, scettici sulla possibilità di trovarsi di fronte ad un caso di omicidio seriale e per il mancato coordinamento tra gli investigatori.

     Dai primi anni '70, in Texas, sono state uccise o sono scomparse trentadue donne e, secondo la polizia, c'è in attività più di un serial killer . L'ultima vittima è stata rinvenuta nel 1999 e gli unici elementi comuni a tutti gli omicidi sono, appunto, la scelta delle vittime, tutte donne basse, magre, coi capelli castani e il luogo d'azione è raccolto nell'arco di pochi chilometri.A partire dal 1995, più di venti prostitute sono sparite nel nulla a Vancouver, in Canada, e la polizia ha fornito tutte le prostitute un cellulare, nella speranza che riescano a segnalare tempestivamente la presenza di un maniaco. Dal 1999 ad oggi, a Denver (Colorado) sono stati uccisi sette vagabondi e su tutti i cadaveri l'assassino si è accanito selvaggiamente. La polizia è convinta che si aggiri per la città un serial killer "missionario" che si è lanciato in una crociata il cui scopo sarebbe quello di annientare tutti gli "esseri inferiori".

     la maggior parte degli assassini seriali opera negli Stati Uniti (quasi il 60%), ma è anche vero che, subito dopo, ci sono tutti Stati europei, Inghilterra, Italia, Germania, Francia e paesi dell'ex Unione Sovietica.

     La sigla E.S.KI.DA.B. 2000 sta per European Serial Killer Data Bank 2000, ovvero una banca dati europea sui serial killer aggiornata al 2000. Per i paesi europei in cui è presente una percentuale significativa di assassini seriali, viene effettuata un'analisi mirata ad individuare le caratteristiche distintive di ogni nazione, raffrontandole con il campione americano per evidenziare similitudini e differenze. In generale, l'omicidio seriale è più frequente nei paesi dell'Europa settentrionale, mentre negli Stati dell'area mediterranea i casi sono numericamente inferiori. Anche in nazioni mediterranee come Italia e Francia, l'omicidio seriale è concentrato prevalentemente nelle zone settentrionali, a conferma del fatto che esiste un rapporto inversamente proporzionale fra omicidio seriale e omicidio passionale.

     Nelle nazioni più industrializzate, quelle appunto ai primi posti per numero di omicidi seriali, il grado di alienazione è molto alto, le famiglie sono sempre più disgregate e i rapporti sociali sempre più frammentati. Tutto questo porta l'individuo a sentirsi più solo e la competitività sfrenata, che è una costante di quei paesi estremamente sviluppati, diventa insopportabile per chi non ha capacità adeguate di affermarsi. Non a caso le grandi metropoli sono i luoghi prediletti dagli assassini seriali europei; in ognuna di queste città ci sono stati diversi serial killer e la stessa cosa avviene negli Stati Uniti. La grande città permette una mimetizzazione migliore ed è proprio in questo tipo di ambiente che è più pesante il grado di alienazione vissuto dal soggetto. Gli assassini seriali europei, inoltre, tendono ad essere molto più sedentari di quelli americani, che si spostano con estrema facilità da uno stato all'altro.

     Anche il fattore immigrazione è praticamente nullo e la quasi totalità dei serial killer è della stessa nazionalità del paese dove vengono commessi gli omicidi.

 

(dal sito L'altro diritto, articolo di Gianluca Massaro)


 

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