Charles Milles Manson non corrispondeva esattamente alla personalità dell'assassino a sangue freddo. Aveva più l'aspetto del ladruncolo di auto da strapazzo, qual' era, dall' aspetto vile, lo sguardo sfuggente e i modi volgari. Purtroppo però l'incrocio tra questa sua personalità ed il periodo in cui visse, diedero luogo ad uno dei criminali che sarebbero passati alla storia per l'efferatezza dei delitti. Charlie era nato a Cincinnati nel 1934, da una ragazza adolescente nubile, Kathleen Maddox. La sua venuta al mondo fu registrata inizialmente come "No name Maddox", senza nome Maddox, in quanto sua madre non seppe dargli subito un nome. Solo mesi più tardi gli fu dato il nome Charles e, successivamente, anche il cognome dell'uomo che intanto sua madre aveva sposato, Manson.
Non aveva ancora compiuto 5 anni quando sua madre venne arrestata per rapina a mano armata, così Charlie fu affidato ad una coppia di zii molto devoti. A 12 anni finisce in riformatorio ma ben presto scappa per raggiungere la madre, che nel frattempo era uscita dal carcere. L'accoglienza però non fu delle migliori. sua madre nel vederlo gli disse letteralmente di andare all'inferno. E così fece. Si diede ai furti nei negozi finchè una notte fu colto in flagrante. Capace, all'occorrenza di sfoderare un certo fascino che gli consentiva di manipolare le persone, riuscì a farsi mandare nella comunità di recupero dei ragazzi di Padre Flanaghan, nel Nebraska. Ma anche qui fece presto a mettersi in evidenza. Gli ci vollero solo 4 giorni prima di compiere un furto d'auto e due rapine. A 13 anni era già un criminale incallito, entrava ed usciva in continuazione dai riformatori. E proprio durante una di queste fughe, commise il primo reato federale. Insieme ad altri due fuggitivi, attraversò il confine di stato verso la California e strada facendo svaligiarono diverse stazioni di servizio. E fu nuovamente arrestato, ma questa volta mandato in un carcere minorile, dove gli fu diagnosticato dagli psichiatri, un carattere antisociale ed instabile.
Dietro le sbarre, tirò di nuovo fuori la sua abilità di manipolazione e riuscì ad impressionare favorevolmente i terapisti, al punto che questi lo segnalarono come riabilitato e pronto per essere rimesso in libertà. Un mese prima dell'udienza per la scarcerazione però si rimette nei guai. Minacciandolo con un coltello alla gola, sodomizza un ragazzo in carcere, così invece che essere liberato finisce in un riformatorio più duro, dal quale uscì all'età di 19 anni.
Una volta in libertà, si sposa con una cameriera 17enne dalla quale ha anche un figlio. Ma di fare il padre proprio non ne ha il tempo perchè intanto si fa arrestare nuovamente per furto d'auto e spedito in una prigione della California. Durante questa detenzione si ha il cambiamento cruciale che fece di Charles Manson quello che tutti tristemente conosciamo. Infatti durante questo periodo di detenzione succedono due cose importanti nella sua vita. Impara a suonare la chitarra da un detenuto più anziano, e si sottopone alla nuova terapia sperimentale, definita "training emozionale", una sorta di terapia di gruppo finalizzata all'automiglioramento, grazie anche a "sessioni di dinamiche mentali", resa celebre dal guru Dale Carnegie.
Rilasciato nel 1967 Charles ritornò in libertà convinto di essere la nuova stella della musica. Così si avventurò nel mondo hippy, con la sua chitarra e 35 dollari in tasca. Con la sua personalità, non gli ci volle molto prima di far colpo su qualcuno. A finire per prima come vittima del suo fascino perverso fu la bibliotecaria Mary Brunner, 23 enne. Si invaghì di Charles e ben presto lui si stabilì in casa di lei. Era il 1967 e si era a S.Francisco. Era la stagione dell'amore libero, degli allucinogeni e delle droghe diffusissime. Ed infatti basandosi sul concetto dell'amore libero, Charles si portò ben presto a casa un'altra ragazza, molto più carina di Mary. La 19enne Lynette Fromme, di famiglia agiata borghese, rimorchiata durante una gita a Venice Beach. Mary, che aveva creduto nell'amore monogamo, nonostante le proteste dovette arrendersi ed accettare che Lynette vivesse con loro. E non era di certo finita. Dopo di lei arrivarono altre ragazze, tutte adescate per strada e, ben presto, comparvero anche i primi ragazzi, attratti dalla droga e dalle ragazze stesse. In tutto erano dodici persone. Si diedero il nome di Famiglia Manson, di cui Charlie fu da subito il solo leader indiscusso. Presiedeva ad ogni attività della casa e cominciava i suoi pericolosi vaneggiamenti sui "negri". In questo miscuglio di droghe di ogni tipo e amore libero, Charles cominciò a farsi amici pericolosi nel giro della droga ed aggiungere alla sua vita con la Famiglia, alcuni elementi di fanatismo religioso, compreso il farsi crescere barba e capelli per somigliare il più possibile a Gesù Cristo. Pur essendo poco più che analfabeta, in carcere aveva cominciato a studiare l'Apocalisse, la parte della Bibbia preferita dai paranoici per via delle immagini di bestie cornute, dannati e fiamme infernali. Dal miscuglio di misticismo e visioni dovute all'LSD ed ogni altro genere di droga, nacque la sua personale convinzione che la fine del mondo era vicino e che lui stesso avrebbe brandito la spada che avrebbe portato i fedeli alla salvezza.
Incapace però di immaginare soltanto una propria teoria, si unì prima al movimento di Scientology e subito dopo a quello del "Processo". Questo movimento era nato in Inghilterra per mano di un dissidente di Scientology, ed i suoi seguaci erano noti per indossare una cappa nera e predicare uno stile di vita fatto di rituali satanici, mescolati ad uso di droghe ed inni alla violenza. Inoltre riconoscevano nel loro capo Gesù Cristo, ed a lui davano totale obbedienza. Ma per Charles Manson, questo era troppo. Lui non poteva obbedire ad altre persone, chiunque fosse, così si allontanò anche da questa setta e decise di crearne una propria, prendendo spunto da tutte quelle in cui aveva militato.
Ne nacque così una teoria strampalata che prevedeva che, all'approssimarsi della fine del mondo, Cristo e Satana avrebbero stretto un'alleanza. La fine del mondo sarebbe arrivata dal contrasto razziale, da cui sarebbe scaturita una guerra nucleare. In particolare, per Charles da sempre razzista convinto, la colpa dei crimini era esclusivamente dei "negri" e la popolazione bianca si sarebbe ben presto ribellata fino, appunto a scatenare una guerra. Alla fine della guerra, la Famiglia Manson sarebbe uscita dal nascondiglio nel deserto e avrebbe preso il controllo del nuovo ordine.
Per far si che questa guerra scoppiasse però era indispensabile accelerarne i meccanismi, accusando i "negri" di ogni indicibile violenza. Ma per questo progetto S.Francisco non era il posto adatto per via della troppa droga che già girava. Era difficile in quel marasma fare emergere qualcosa che potesse far notizia. Allora la Famiglia Manson decise di spostarsi (imitando anche in questo la setta del Processo) nella più tranquilla Los Angeles. La nuova comunità appena insediatasi viveva di spaccio di stupefacenti e furti di carte di credito, ed intanto cresceva anche grazie alle giovani ragazze che si univano al gruppo attirando anche altri ragazzi dietro la concessione di favori sessuali. Di giorno in giorno, Charles seppe sfruttare la sua prima regola " filosofica", quella del "fare sempre paura". E fu proprio quello che fece, con il risultato che con il passare del tempo ogni membro della famiglia era intimidito dalla sua personalità e lo vedeva realmente con una sorta di nuovo Gesù in terra. A questo, Charles aggiungeva anche riti di dubbio gusto, ma che avevano un forte effetto sulle menti offuscate dalle droghe degli stessi membri. Ad esempio era solito farsi legare su una croce e pretendere che gli altri membri si denudassero sotto di lui e facessero sesso tra di loro. Intanto la sua filosofia razzista diventava sempre più radicale e i principi su cui si basava vennero ridotti a tre: i "negri" esistevano sulla terra solo e soltanto per servire come schiavi la razza bianca, le donne esistevano soltanto per gratificare sessualmente gli uomini e nessun azione umana era malvagia, neanche l'omicidio.
Intanto i preparativi per spostarsi nel deserto ad attendere la fine della guerra razziale andavano avanti, ed una grossa quantità di armi veniva raccolta dalla famiglia. Tutto questo avveniva senza che Charles abbandonasse la sua passione per la musica e la sua convinzione che in questo campo avrebbe fatto successo. In effetti casualmente riuscì ad avvicinare qualche personaggio del mondo della musica. Fu quando, due ragazze della Famiglia, ricevettero un passaggio da Dennis Wilson, il batterista dei Beach Boys. Le ragazze gli dissero di essere appartenenti del clan Manson, e gli presentarono lo stesso Charles. Prima ancora che Wilson potesse rendersene conto, tutta la famiglia prese a frequentare stabilmente ed in massa la sua sontuosa residenza. Fu in questo periodo che Manson conobbe il produttore musicale e televisivo Melcher, che abitava a Bel Air, quartiere lussuoso alla periferia di Los Angeles, e più precisamente al 10050 di cielo Drive.
Quando il momento dovette sembrargli maturo per spostarsi fuori dalla città, in attesa del conflitto razziale, Manson e la Famiglia si stabilirono nella San Fernando Valley, ad una cinquantina di chilometri da Los Angeles, in un ranch di proprietà del padre di una delle ragazze del clan, Sandra Goode. La posizione era strategica, abbastanza isolata ma non troppo lontana dalla città. Inoltre era situata non distante dai nascondigli della droga, che continuava a circolare in quantità sempre maggiori nel ranch, tanto che spesso arrivavano dalla città bande di motociclisti a rifornirsene. Questo isolamento rafforzò ulteriormente il controllo di Charles su ognuno dei membri del gruppo. I suoi insegnamenti circa gli omicidi divennero sempre più frequenti, e la regola che si definì era quella che, siccome la morte non esisteva realmente, non era reato uccidere un'altra persona. La vita al ranch veniva finanziata dallo spaccio di droga e dalle rapine notturne in città, che Charles stesso organizzava in quelle che chiamava le "spedizioni del brivido". Reclutando persone tramite la droga e le ragazze il numero dei membri del clan crebbe ulteriormente, e Charles sperava che crescesse ancora di più, cosa che riteneva fondamentale per quella che ormai aveva preso a chiamare "la guerra ai porci".
Il piano per scatenare la guerra era semplice. Charles aveva stilato una lista di "porci" da eliminare, facendo in modo che gli indizi portassero ad una banda di "negri" e la colpa ricadesse su questi. Nella lista nera c'erano personaggi del calibro di Warren Beatty e lo stesso produttore musicale Malcher, colpevole di non essere in casa quando una volta Charles vi si era presentato, senza appuntamento.
La famiglia Manson ormai era una macchina perfettamente programmata per uccidere. E ben presto fu quello che successe. Il primo a morire fu Gary Hinman, un 32enne seguace di un culto buddhista, che aveva commesso l'errore di mandare al diavolo charles Manson tempo prima. La notte del 25 luglio 1969, lo stesso Manson, seguito da altri membri della famiglia, si recarono a casa di Hinman lo terrorizzarono per tutt la notte, tagliandogli anche un orecchio. Prima di andarsene si fecero intestare 3 autovetture ed un minibus. Ma non finì qui. Manson gli mandò la notte successiva tre dei suoi: Susan Atkins, Mary Brunner e Bobby Beausoleil. Gary Hinman fu pugnalato a morte e prima di lasciare la casa, i tre assassini scrissero con il sangue della vittima "porco politico", poi disegnarono un'impronta di pantera per far ricadere i sospetti e la colpa sulle pantere nere, un noto gruppo criminale di gente di colore.
Ma era solo il primo, e bisognava continuare così pochi giorni dopo, la sera del 9 agosto, dopo un'orgia Manson chiamò a rapporto Tex Watson e gli ordinò di recarsi a Cielo Drive, nella casa di Melcher. Lo stesso Manson non aveva ben presente a chi era stata affittata la casa, disse soltanto che era qualche "star del cinema". L'ordine era di andare li e di commettere il crimine più orrendo di cui fossero capaci, voleva che fossere uccisi, squartati e appesi agli specchi. A Watson furono assegnate come complici anche Susan Atkins, Patrica Krenwinkel e Linda Kasabian che avrebbe dovuto star fuori a fare da palo. I quattro partirono armati di lunghi coltelli, un fucile calibro 22 e 13 metri di filo di nilon. appena arrivati sul posto, prima ancora di entrare si assicurarono di isolare la residenza, tagliando i fili del telefono sul muro di cinta della villa. In quella casa vivevano i coniugi Roman Polansky e Sharon Tate, in quel periodo incinta di otto mesi. Così, ad esclusione di Linda Kasabian, gli altri tre scavalcarono la recinzione per introdursi nella villa ma, in quel momento, sopraggiunse Stephen Earl Parent, amico del custode della villa. Il giovane notò i movimenti furtivi e bloccò la macchina, ma si trovò presto accerchiato dai quattro ed ebbe solo il tempo di chiedere che non gli si facesse del male, che Watson gli sparò quattro colpi alla testa. Il massacro, ora, poteva avere inizio. Sharon Tate quella sera aveva ospiti: Jay Sebring, il famoso parrucchiere delle star del cinema, Abigail Folger, la venticinquenne figlia del magnate del caffè omonimo ed il suo fidanzato polacco Wojiciech Frykowski. I tre furono presto adunati al piano terra della villa e fatti stendere a terra. Il primo ad essere colpito fu Sebring che protestò perchè la Tate, in quanto incinta, fosse lasciata stare. Per tutta risposta si ritrovò una pallottola conficcata nell'ascella prima, e finito con una serie di pugnalate dopo.
Watson poi, legò la corda che aveva con sè al corpo di Sebring e, facendola passare al di sopra della trave al soffitto, dall'altro capo al collo delle due donne, che erano costrette a stare in punta di piedi per non soffocare. Poi ordinò a Susan Atkins di eliminare Frykowski, che però riuscì a scappare dalla porta che dava sul giardino, ma inciampò, così fu raggiunto ed ucciso con una serie di coltellate. Stessa sorte poi toccò alla Folger. anche lei riuscì a liberarsi e scappare ma fu inseguita e pugnalata alle spalle. quando poi cadde venne ripetutamente accoltellata fino alla morte e anche oltre. Rimaneva solo Sharon Tate, implorante di essere lasciata viva solo per via del figlio che aveva in grembo ma la Atkins, ancora su ordine di Watson la uccise con sedici coltellate per poi leccarsi il sangue dalle dita. L'ultimo atto prevedeva di scrivere con il sangue su una finestra, la parola "PIG" (porco), cosa che venne puntalmente fatta con un'asciugamani imbevuta con il sangue della Tate. Tornati al ranch, fecero un dettagliato resoconto della serata e l'euforia fu tale che Manson ordinò per la sera successiva una nuova spedizione, e questa volta sarebbe stato lui stesso a capeggiarla.
Così la sera del 10 agosto, i quattro del massacro di Cielo Drive ripartirono insieme a Manson ed altri due membri del gruppo, Steve Grougan e Leslie Van Hougen. A cadere vittime della loro follia stavolta furono due coniugi, Leno e Rosemary LaBianca. Fu lo stesso Manson ad introdursi in casa loro, evitando i cani da guardia e dopo aver legato le due vittime, tornò in macchina e diede ordine di entrare e finire il lavoro. Leno fu ucciso con 12 coltellate e colpito ancora per 14 volte con un forchettone da cucina. Rosemary invece morì a causa di ben 41 coltellate. La scritta che comparve sui muri della casa stavolta diceva "Morte ai porci".
L'ultima vittima della famiglia Manson fu Donald Shea, detto Shorty, un membro della famiglia stessa, colpevole di aver sposato una donna di colore. La sentenza di morte fu pronunciata il 26 agosto 1969. Shea fu immediatamente catturato dal gruppo, ucciso ed il corpo tagliato in nove pezzi.
Fu a questo punto che la fortuna iniziò ad andare contro Manson, perchè una settimana dopo fu arrestato insieme ad altri venti membri del gruppo con l'accusa di furto di auto. La polizia non sospettava ancora di aver arrestato gli artefici dei delitti che da quasi un mese erano costantemente sulle prime pagine dei giornali. Fu a causa di Susan Atkins che gli omicidi vennero scoperti. La Atkins, infatti, prese a vantarsi con una compagna di cella, di essere tra le artefici dell'omicidio Tate. La compagna informò di questo una guardia. Entro la fine dell'anno Manson e gli altri partecipanti dei massacri furono condannati all'ergastolo, ad eccezione di Mary Brunner e Linda Kasabian, che testimoniarono per l'accusa.
In una udienza del 1970 Charles Manson si presentò alla corte come "Charlse Manson, altresì noto come Gesù Cristo, prigioniero" e disse alla corte: " Non sono mai andato a scuola, quindi non ho mai imparato bene a leggere e scrivere, ho sempre vissuto in prigione e sono sempre stato un pò stupido e bambino, mentre vedevo il mondo davanti a me diventare grande. Adesso guardo le cose che voi fate e non le capisco. Mangiate carne e uccidete esseri che sono migliori di voi, poi dite che i vostri figli sono degli assassini. Siete voi a fare dei vostri figli quello che sono... Questi figli che vengono da voi con i coltelli in mano, sono i vostri figli."
Charles Manson è tuttora in carcere.
ALCUNE VITTIME (passa il mouse sulle foto per leggere i nomi)
* = Il numero delle vittime viene attribuito a lui in quanto colpevole di essere il vero mandante dopo un'abile abuso di credulità dei suoi "discepoli". In realtà, la maggior parte dei delitti non è stata commessa da Charles Manson, pertanto non può essere considerato un vero serial killer.
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