Nel pieno degli anni '60, quando i Beatles cominciavano l'ascesa verso il successo mondiale, l'emancipazione iniziava a farsi strada nella società moderna, l'Inghilterra conobbe un caso di cronaca, che ancora oggi viene ricordato da chi visse quel periodo. Il caso degli assassini della brughiera. E' la storia di Ian Brady e Myra Hindley, due personalità diverse, con due vite diverse che, quando si incrociarono, produssero un duo dagli effetti devastanti.
Myra, nata il 23 luglio 1942 a Gorton, periferia industriale di Manchester, era la primogenita di Nellie e Bob Hindley. Durante i primi tre anni di vita, la madre fu costretta ad allevare la piccola senza l'ausilio del padre, che era al fronte nel reggimento paracadutisti. Era la nonna, Ellen Maybury, che in quell'epoca viveva con gli Hindley, ad accudire la piccola mentre sua madre andava al lavoro. Quando suo padre tornò, comprò per la famiglia una casa nuova, a pochi passi da quella dove avevano vissuto con la nonna. Bob trova lavoro come manovale ma, l'arrivo della seconda figlia, costringe Nellie a continuare a lavorare. Nonostante i due lavori, era difficile accudire le due figlie, così Myra viene definitivamente mandata a vivere con la nonna. Questo trasferimento la segnò profondamente e per il resto della sua vita, e dopo aver già trascorso i primi 3 anni di vita senza il padre, crebbe difatti senza mai avere una figura paterna e maschile nella sua infanzia. Comincia la scuola all'età di 5 anni. E' brava a scrivere, soprattutto poesie. Riusciva bene anche nelle attività sportive, distinguendosi soprattutto nell'atletica e nel nuoto. Viene ricordata come una bambina più matura per l'età che ha, e più sensibile rispetto agli altri bambini che però non mancano di prenderla in giro per via dei fianchi larghi e della forma del naso.
A 15 anni si ha la seconda svolta nella vita di Myra. Conosce un ragazzino di 13 anni, Michael, al quale si legherà tanto da ritenerlo un fratello minore. Quando Michael annegò in un bacino artificiale, lei fu devastata dal dolore e dal senso di colpa per non aver accettato il suo invito ad andare a nuotare insieme. Era sicura che se fosse stata con lui avrebbe potuto salvarlo. Da quel momento Myra diventa una ragazza chiusa, silenziosa e malinconica, veste sempre di nero e di notte va in chiesa ad accendere candele per l'amichetto scomparso. Un'apparente normalità nella sua vita ritornò quando Myra cominciò a lavorare. In quel periodo sembrava una normale ragazza di Gorton, a cui piaceva andare a ballare, fare le prime esperienze con i ragazzi e cominciare a truccarsi. A 17 anni si fidanza con un ragazzo del posto, Ronnie Sinclair, ma l'idea del futuro la spaventa. Dopo il fidanzamento sarebbe arrivato il matrimonio, una casa, e dei figli. Probabilmente dopo qualche anno lei sarebbe rimasta sola in casa tutte le sere, mentre il marito andava a bere al pub con gli amici. Non era questo che aveva in serbo per il proprio futuro, così decise di rompere il fidanzamento. Lei cercava qualcosa di più eccitante. Così si trasferi a Londra, ma dovettero passare 2 anni prima che qualcosa accadesse. Due anni dopo infatti, conobbe Ian Brady.
Ian Brady nasce il 2 gennaio 1938 a Gorbals uno dei più violenti sobborghi di Glasgow. Sua madre Peggy Stewart era cameriera in hotel. Nonostante fosse single, si firmava sempre signora Stewart. A quell'epoca essere una donna non sposata era un disonore, soprattutto se si aveva un figlio. Peggy però non rivelò mai chi fosse il padre di Ian, disse soltanto che era un giornalista di una testata di Glasgow, morto pochi mesi prima della sua nascita. Senza il sostegno economico di un marito quindi, per Peggy era necessario continuare a lavorare come cameriera, anche se part-time e, non potendosi permettere una baby sitter, spesso era costretta a lasciare il bimbo a casa da solo. Rendendosi conto che però così non poteva andare avanti, decise di assumere una baby sitter a tempo pieno che si prendesse cura di Ian e lo portasse a viveve con se, per potergli dare tutte le cure e le attenzioni che lei non poteva dargli. All'annuncio che mise sul giornale risposero Mary e John Sloane. Questi avevano 4 figli e sembravano affidabili e premurosi. Così, all'età di 4 mesi Ian era un bambino adottato dalla coppia, anche se in via non ufficiale. Peggy provvedeva al suo mantenimento gli faceva visita ogni domenica. Ma le visite si fecero sempre meno frequenti, finchè cessarono del tutto quando Ian aveva solo 12 anni, quando Peggy si trasferì con il suo nuovo marito a Manchester.
L'ambiguità del rapporto con la madre e la natura del legame con gli Sloane, creò a Ian forti crisi di identità e, nonostante tutti gli sforzi dei genitori adottivi, rispose sempre con indifferenza alle loro attenzioni e cure. Diventò ben presto un bambino solitario e difficile. I suoi scatti d' ira improvvisa erano sempre più frequenti e spesso Ian finiva per sbattersi letteralmente di testa nel muro. A scuola era chiuso e non partecipava alle attività sportive con gli altri compagni e, sebbene gli insegnanti lo trovassero un bambino brillante, non riuscì mai negli studi.
A 11 anni passa gli esami di ammissione alla Shawlands Academy, una scuola per bambini altolocati e con un quoziente intellettivo superiore alla media. Nonostante le sue capacità Ian non si applicò mai, iniziò a fumare e comportarsi male. E cominciarono i primi guai con la legge. In questo periodo inizia anche ad interessarsi alla seconda guerra mondiale, e soprattutto al fenomeno del nazismo dal quale si lascia ossessionare a tal punto, che non parla d' altro. Tra i 13 ed i 16 anni di età, Ian fu denunciato tre volte per violazione di domicilio e furto ma il tribunale gli concesse di evitare il carcere se avesse acconsentito a trasferirsi a Manchester, in affidamento alla madre Peggy ed al suo secondo marito Patrick Brady. Ian acconsente, ma la nuova vita con due perfetti estranei ed il suo marcato accento scozzese lo fanno sentire sempre più diverso sia dai genitori che dai nuovi amici, così si chiude ancora di più in se stesso e si rifugia nelle sue letture sul nazismo. Inoltre scopre altri argomenti di suo interesse, soprattutto nei testi del marchese De Sade, trovando finalmente eccitanti i racconti di torture e punizioni.
La vita onesta però durò poco e Ian ricominciò con il crimine. Fu arrestato per concorso in reato e favoreggiamento. Fu condannato alla pena di due anni da trascorrere in un istituto minorile ma, non c'erano posti disponibili per i successivi 3 mesi, così fu trasferito alla Strangeways Prison di Manchester, dove all' età di 17 anni imparò velocemente a temprare il suo carattere. Viene rilasciato nel 1957 e torna in famiglia. Nel 1959 trova lavoro come magazziniere alla Millwards Merchandising. Pochi mesi dopo viene assunta anche una nuova segretaria, Myra Hindley. Per Myra fu l'inizio di un'irresistibile attrazione, un vero e proprio colpo di fulmine ed ogni sera scriveva nel suo diario quanto Ian fosse così misterioso e diverso dagli altri uomiini, irresistibilmente attraente con i suoi modi scostanti. Purtroppo non viene ricambiata per molti mesi finchè ad un party natalizio aziendale, cominciano a parlarsi e Ian le chiede di uscire con lui. Al primo appuntamento la porta a vedere "Il processo di Norinberga" e nelle settimane seguenti la incoraggiava a leggere i libri sul nazismo e sulle torture, cosa che lei fece senza battere ciglio, affascinata com'era da quell'uomo.
Ian divenne il suo primo amante e ben presto ne fu totalmente innamorata. L'unico suo scopo era compiacerlo e ben presto sposò anche le sue distorte teorie filosofiche. Cambiò modo di vestire, passando ad un look decisamente più germanico con lunghi stivali, minigonne e tinse i capelli di biondo. Acconsenti a farsi fotografare in pose pornografiche e durante i loro atti sessuali. Smise di andare in chiesa quando lui le disse che non esisteva nessun dio e la convinse facilmente che lo stupro e l'omicidio non erano cose malvage come tutti le dipingevano. Nel 1963, Ian decise di mettere alla prova la dedizione che Myra aveva per lui, e le propose di essere la sua assistente in una rapina in banca. Lei avrebbe avuto il compito di attendere in macchina per poi fuggire. Immediatamente Myra cominciò a prendere lezioni di guida e si iscrisse al locale tiro a segno per imparare a sparare, dopo aver comprato due pistole. La rapina non avvenne mai, ma Ian ora era sicuro di avere il totale possesso della mente di Myra.
La notte del 2 luglio 1963, Ian e Myra consumavano il loro primo omicidio ai danni della sedicenne Pauline Reade. Quella sera Pauline si stava recando al ballo del club dei dipendenti delle ferrovie. Inizialmente era previsto che ci andasse con tre amichette, ma quando i genitori di queste non diedero loro il permesso, lei decise che ci sarebbe andata da sola. A quel ballo non arrivò mai. I genitori non vedendola tornare chiamarono la polizia, ma tutte le ricerche effettuate quella notte furono infruttuose. Pauline era letteralmente scomparsa.
L'undici novembre 1963 si verificò la seconda scomparsa. Il dodicenne John Kilbride era andato con un suo amico al cinema del pomeriggio. Alla fine dello spettacolo decisero di recarsi al mercato per guadagnare qualche spicciolo dando una mano a sbaraccare. John si trattenne un pò di più dell'amico e quella sera non fece ritorno a casa. Per la seconda volta ci furono ricerche per tutta la zona, con decine di volontari ma di John nessuna traccia.
Il 16 giugno 1964, come tutti i martedì sera, il dodicenne Keith Bennet sarebbe dovuto andare a dormire a casa della nonna. Siccome questa abitava vicino, ci andava da solo. La mamma lo salutò dalla finestra mentre attraversava la strada, ma non arrivò mai a destinazione. La nonna, pensando che quella volta sua mamma avesse cambiato idea, andò a letto e fino al mattino dopo, quando si presentò dai genitori di Keith senza di lui, la scomparsa non fu denunciata. Ancora una volta fu chiamata la polizia. ancora una volta un bambino era scomparso nel nulla.
La quarta scomparsa avvenne il 26 dicembre 1964, quando Lesley Ann Downey, 10 anni, andò con i due fratelli ed altri amici alla fiera cittadina. Passò ben poco tempo prima che le loro tasche fossero vuote. Decisero di tornare a casa. Tutti tranne Ann. All'ora di cena sua madre ed il fidanzato Alan, iniziarono a cercarla. Ancora una ricerca palmo a palmo della zona con decine di volontari. Nessuna traccia della piccola.
Prima di arrivare alla scoperta delle terribili atrocità che si celavano dietro queste sparizioni però, sarebbero dovuti passare ancora dieci mesi, quando Ian, ormai sicuro del potere che poteva esercitare sulla mente altrui, coinvolge nel suo disegno malato anche il cognato. E in effetti sembrava esserci riuscito, visto che nei diari di David Smith, il 17enne neo sposo della sorella di Myra, erano comparse da un pò frasi inneggianti al nazismo, all'odio, all'omicidio. Ma La mente di David Smith non era ancora del tutto plagiata, così quando Ian decise che era giunto il momento di coinvolgerlo in quello che sarebbe stato il suo primo omicidio, la sua reazione non fu quella sperata.
Era la sera del 7 ottobre 1965 e Myra era andata a casa di sua sorella per una visita di cortesia. Quando si fece ora di tornare a casa Myra disse che aveva paura di fare la strada al buio da sola, così David si propose di accompagnarla. Arrivati davanti alla porta di casa, lei lo invitò ad entrare dicendogli che Ian doveva dargli delle miniature di bottiglie di vino. Lui, inconsapevole di cosa stesse per accadere, entrò in casa dove fu lasciato solo con le sue bottigliette, mentre Myra raggiunse Ian nell'altra stanza. Passò solo qualche secondo quando David sentì Ian urlare nell'altra stanza. David accorse ed entrando vide Ian chinato a terra su quello che inizialmente aveva scambiato per un fantoccio. Ben presto però si accorse che si trattava di un ragazzo, Edward Evans, 16 anni.
Il ragazzo giaceva disteso a gambe divaricate e si lamentava. Ian era sopra di lui con un'ascia in mano, che sollevò per poi abbatterla sulla testa di Edward. Dopo un silenzio di un paio di interminabili secondi, il ragazzo si lamentò nuovamente, ma stavolta il lamento era debole. Ian sollevò l'ascia e l'abbattè una seconda volta sulla sua testa. Il lamento cessò. Non contento gli avvolse un filo elettrico intorno alla gola e cominciò a strattonare la testa del cadavere urlando "fottuto bastardo!".
Subito dopo Myra preparò una tazza di the caldo e i due iniziarono a ridere e scherzare sulla faccia che il malcapitato aveva fatto quando era stato colpito dall'ascia. David aveva sempre pensato che, quando gli raccontavano delle altre vittime, erano solo bugie. Invece era tutto vero. Era inorridito, ma per salvarsi la pelle finse di stare al gioco, così aiutò i due a ripulire la stanza e legare il corpo per portarlo di sopra. Alle prime ore della notte riuscì a tornare a casa, con la promessa di tornare il mattino dopo per aiutarli a disfarsi del cadavere. Invece arrivato a casa, visibilmente sotto choc, raccontò tutto alla sorella di Myra, sua moglie, e insieme andarono in una cabina telefonica per chiamare la polizia.
Dopo aver ascoltato la loro storia, il soprintendente Talbot si recò con una ventina di agenti in Wardle Brook Avenue, dove Brady e Hindley vivevano e perquisirono la casa. Nell'unica stanza chiusa a chiave trovarono il cadavere di un ragazzo avvolto in una coperta e l'ascia di cui Smith parlava mentre denunciava l'accaduto.
Ian si difese dicendo che i fatti si svolsero diversamente. C'era stata una discussione tra lui, Smith e il giovane Evans. Smith in preda alla collera aveva iniziato a colpire il ragazzo per poi perdere il controllo e finirlo con l'ascia. Ian dichiarò che lui aveva solo aiutato a porre rimedio all'accaduto, aiutando David a legare il corpo e portarlo di sopra in attesa di decidere sul da farsi e che in tutto questo, Myra non aveva avuto nessun ruolo. La stessa Myra, interrogata successivamente confermò la storia di Ian e fu lasciata in libertà per altri 4 giorni quando, nella sua macchina, furono trovati degli appunti che descrivevano minuziosamente il progetto di quell'omicidio. A questo punto la polizia non aveva più motivo per dubitare delle dichiarazioni di David quando riferiva delle sepolture di altri bambini nella brughiera. Dopo aver circoscritto minuziosamente il territorio, la polizia iniziò a scavare. Il 10 ottobre qualsiasi dubbio svanì con il ritrovamento del corpo di Lesley Anne Downey, 10 anni all'epoca della scomparsa e di quello di John Kilbride, dopo altri undici giorni di ricerche. Furono inoltre trovate diverse foto in pose pornografiche di Lesley Ann Downey, denudata e legata, ed una audio cassetta su cui erano registrate le urla strazianti e terrorizzate della piccola, mischiate a quelle di un uomo ed una donna che le urlavano di star ferma.
Nel 1965 questo era un caso unico in Gran Bretagna. Non si era mai verificato che una donna fosse complice negli omicidi a sfondo sessuale commessi ai danni di bambini. Furono entrambi condannati all'ergastolo solo perchè la pena di morte era stata abolita un mese prima e, mentre Ian accettò da subito la sentenza, Myra continuò a dichiararsi innocente e prendere le distanze dal suo compagno, con il quale ruppe ogni genere di rapporto nel 1970. Sette anni dopo, oltre un decennio dopo l'arresto e la condanna, Myra inizia una campagna per ottenere la libertà, scrivendo migliaia di lettere in cui si dichiara innocente per gli omicidi e vittima della personalità manipolativa di Ian.
Alla fine del 1986, la madre di Keith Bennet le scrive una lettera in cui le chiede di sapere cosa fosse successo a suo figlio. Da questa lettera Myra decide di cambiare strategia e di confessare pubblicamente le sue colpe e il coinvolgimento in tutti e cinque gli omicidi. La confessione conferma i sospetti della polizia che i corpi di Pauline Reade e Keith Bennet fossero sepolti da qualche parte nella brughiera, anche se ormai i due assassini non sanno più indicare di preciso dove. Finalmente l'1 luglio 1987 viene ritrovato il corpo di Pauline, riconosciuto dal vestitino rosa che indossava la sera della scomparsa. Di quello di Keith, invece, nessuna traccia.
Myra Hindley, dopo diversi ricoveri in ospedale nel corso degli anni, muore il 15 novembre 2002 in seguito ad una crisi respiratoria acuta causata da un'infezione bronchiale. Ian Brady è attualmente ricoverato all'Ashworth Hospital dove viene alimentato da una sonda di plastica e tenuto sotto stretta sorveglianza. dopo diversi tentativi di suicidio.
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